Guida all'uso della motopompa: casi d'uso e manutenzione

La motopompa è ideale per svuotare piscine, per essere usata nelle coltivazioni o per situazioni di emergenza come le alluvioni.

Ecco quali sono i casi d’uso più frequenti e come scegliere il miglior dispositivo.

La motopompa è un dispositivo meccanico formato da un motore elettrico o ad accensione interna e da una pompa idrica. È un dispositivo che viene utilizzato fondamentalmente in tre casi: quando si deve svuotare una piscina (oppure una cantina allagata, o comunque acque chiare), quando si deve irrigare o innaffiare un campo o un giardino, quando bisogna svuotare uno stagno, un fossato o uno scavo anche con acque nere, contenenti sassi o sabbia. Facile da usare, robusta e affidabile, la motopompa si basa su di un motore a scoppio (che può essere a diesel o a benzina, a due o a quattro tempi) che aziona una turbina idraulica (a ruota, a pale o a turbina) e crea così una depressione all’aspirazione e una compressione alla mandata: è dunque un dispositivo in grado di erogare pressione ad alti livelli, ideale per lo spostamento dell’acqua e quindi particolarmente adatta in caso di emergenze (ad esempio, le alluvioni) o per essere impiegata nelle coltivazioni, poiché perfetta per un’irrigazione coi tubi lunghi. Infine, l’alto livello della pressione la rende una fondamentale dotazione dei veicoli antincendio e adatta anche come sistema antincendio all’interno di un locale.

Non tutte le motopompe, però, sono uguali.

Per cosa si differiscono? Per la potenza massima (ridotta 140 – 400 l/min, media 500 – 833 l/min o elevata 1100 -16040 l/min), per il tempo di funzionamento, per la prevalenza manometrica, per la pressione, per la gestione dei rifiuti solidi o dei prodotti chimici. Per scegliere il modello che fa al proprio caso, bisogna prima di tutto considerare quindi il tipo di acqua che la motopompa andrà a trattare. Se si ha l’esigenza di innaffiare il giardino o di svuotare la piscina di casa, ad esempio, basterà una motopompa per acque chiare dalla granulometria inferiore ai 5 mm; se si devono estrarre acque d’allagamento o acque reflue, che potrebbero contenere dei materiali di sospensione, bisognerà optare per una motopompa per acque grigie, con una granulometria di 10-20 mm; infine, per le acque molto sporche, servirà una motopompa per acque nere, con granulometria superiore ai 25 mm e con la capacità di aspirare – insieme all’acqua – anche detriti, ghiaia, piccoli pezzi di legno, fango, carta igienica. Anche il motore, è importante: i motori a benzina, più silenziosi, richiedono – a livello di manutenzione – il periodico controllo del filtro dell’aria, delle candele e del livello dell’olio; il loro avviamento è più semplice, anche dopo un lungo periodo d’inattività, e i modelli sono più leggeri e meno costosi. Le motopompe a diesel, invece, sono più rumorose e richiedono una manutenzione più complessa e più frequente, che prevede il controllo periodico di avviamento, candelette, filtri, livello dell’olio, iniettori.

Quale motopompa acquistare?

Ecco dunque che, per scegliere e acquistare la giusta motopompa, bisogna basarsi sull’uso che se ne andrà a fare. Ci sono motopompe leggere e compatte, dalla bassa emissione di rumore, particolarmente indicate per i giardinieri e per un uso domestico; ci sono le motopompe ad alta pressione, pensate per essere collegate a innaffiatoi e spruzzatori, e utili per l’irrigazione e per l’impiego in sistemi antincendio a lunga distanza; e ci sono poi le motopompe ad alta portata, ideali per chi si trova a fronteggiare condizioni difficili e deve spostare grandi quantitativi d’acqua.

assemblaggio di una motopompa